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edizione 2015

Italia sotto sfratto / mostra di Alice Sassu


Tecnicamente si chiama “morosità incolpevole”: ovvero sfratti determinati da reddito insufficiente. Si calcola che nel 2013 le famiglie sotto sfratto per morosità siano state 250mila, con una media di 140 sfratti al giorno, quasi 6 all'ora. Il progetto è ambientato nella capitale economica e finanziaria del paese, Milano, e racconta la storia di famiglie che per la disoccupazione, il lavoro precario e in genere un calo repentino di reddito si ritrovano a perdere uno dei diritti e bisogni primari, ovvero la casa. Tante sono le donne che con un lavoro part time o per la perdita del lavoro non riescono più a pagare l'affitto: come Letizia, Maria, Cadija, Edy, Giuseppa, Genny e Pina. C'è chi poi a causa della perdita del lavoro e della propria casa, lascia la terra d'immigrazione per ritornare nel paese d'origine. Ma sono soprattutto le famiglie numerose a subire maggiormente un disagio sociale, in quattro o sei componenti vivono in bilocali da 40 mq, e per loro ottenere gli alloggi popolari è molto più difficile perché il numero di case con una ampia metratura è esiguo. Dopo l'esecuzione dello sfratto, alcuni nuclei familiari vengono ospitati in case-famiglia, pochi altri vengono sistemati dal Comune in hotel e altri ancora finiscono per strada; tutto questo in attesa di ricevere l'alloggio pubblico. La Lombardia è la regione che presenta il maggior numero di sfratti eseguiti pari al 19,2% del totale nazionale, e nonostante l’evidente emergenza sociale, sono 8.791 gli alloggi pubblici in attesa di censimento e messa in regola nella sola città di Milano. Sono quasi 13mila gli sfratti a Milano, 400 famiglie in strada, 23mila persone in attesa dell’alloggio pubblico.


Profilo autore
Alice Sassu è una fotografa documentaria e videographer. I suoi progetti sono stati pubblicati su DerSpiegel, Foto8, Verve Photo, Witness Journal, Gioia, Popoli, Redattore Sociale. Si laurea in Filosofia nella sua terra d’origine, la Sardegna. Con un finanziamento europeo si trasferisce nei territori occupati palestinesi e, collaborando con diverse Ong, scopre la passione per il racconto fotografico.
Nel 2011 a Milano frequenta la scuola di fotografia “Cfp Bauer” e conclude il suo percorso di formazione con uno stage alla Luz Photo Agency. A Milano ha incentrato i suoi progetti fotografici sulle problematiche dell’abitare e in particolare sull’emergenza abitativa. "Giambellino 146” è un esempio positivo di auto-gestione dell’edilizia pubblica e di convivenza tra culture diverse. Con il progetto fotografico “L’Italia sotto sfratto” ha raccontato la relazione tra la crisi finanziaria e la perdita di uno dei diritti primari, ovvero la casa. Il progetto è stato pubblicato in diverse riviste e come materiale di supporto visivo per progetti internazionali di ricerca sulle problematiche contemporanee dell’abitare. Nel 2008 ha lavorato come editor a “Un passo dietro l’altro”, un documentario finanziato dall’Istituto etnografico sardo, che racconta storie di ragazzi affetti da autismo, nel 2010 come videomaker ha realizzato un documentario ambientato nei territori palestinesi: “This is apartheid. Welcome”. Nel 2014 con “Bellavista” un documentario co-diretto con Giampiero Bazzu racconta l’emergenza abitativa, in particolare il fenomeno delle occupazioni, in una delle città turistiche sarde, Alghero.
Attualmente il film è in fase di postproduzione. Nel dicembre 2014 si trasferisce a Kolkata (West-Bengal, India) dove lavora a diversi progetti fotografici e collabora alla realizzazione di shortdoc video per un’agenzia libanese “Transterra media”.


Riferimenti
sito web / www.alicesassu.com
copyright / Alice Sassu, tutti i diritti riservati


Selezione di immagini dalla mostra

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