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edizione 2020

Kápar / Liz Tasa

Kápar in lingua Quechua significa “castrare” ed è una parola che in Perù, nell’area montuosa delle Ande, si usa per gli animali e non per le persone. Ma, sebbene possa sembrare dissonante, è l’accezione che meglio si presta poiché, nella cosmovisione andina la fertilità, sia della terra che della donna, è di massima importanza. Quando Alberto Fujimori fu presidente del Perù tra il 1990 e il 2000, una misura governativa per la riduzione della povertà portò alla sterilizzazione di 272.028 donne, di cui 2.166 dichiararono di essere state costrette a seguito di minacce ed inganno. Fu un programma del tutto sistematizzato, in cui i dottori ottemperavano al compito in cambio di denaro e ne davano rapporto direttamente al presidente. Ci fu un alto livello di incuria: molte donne morirono o andarono incontro a tumore dell’utero. La verità è che «non puoi morire, non puoi guarire»: queste donne convivono con gravi traumi fisici e psicologici. I loro mariti e le loro comunità le marginalizzano perché hanno perso le loro facoltà riproduttive. Ho cercato di narrare e testimoniare visivamente, attraverso analogie tra la terra e le ferite, le conseguenze sul corpo e la mente delle vittime della sterilizzazione forzata.


Profilo autore
Liz Tasa (1988, Perù) ha studiato Comunicazione all’Università di Piura. Membro del Master of Photo Documentary Centro de la Imagen (2018-Perú), ha lavorato come fotogiornalista per diversi mass media peruviani. In qualità di fotografa ha sviluppato diversi progetti attorno a temi d’attualità quali l’esclusione sociale, il razzismo e i diritti umani. Fa parte dei 6x6 Global Talent dall’America Latina secondo il World Press Photo. E’ stata un’artista residenziale allo Switzerland Smart Programm: arte sostenibile per le regioni montane (2019). Finalista in differenti contest fotografici come il “PHOTO IILA - XI Edition IILA-PHOTOGRAPHY - Gender Equality" a Roma (2019) e il “Woman Photographer 2019 from Ph Museum”. Menzione speciale da Vogue Italia, selezionata da Alessia Glaviano. Primo posto al concorso “Espacio y Tiempo” (2019) e secondo posto al concorso “La fuerza de las mujeres” di Poy Latam. E’ stata nominata per la Joop Swart Masterclass World Press Photo (2019). Due volte finalista al contest dell’UPAO University con i suoi due progetti: “Beneath the Rio Piura” and “Yapatera, descendants of slavery” (2015-2017), ha esposto in Svizzera, Belgio, Perù, Italia, Francia e Stati Uniti.


riferimenti
sito web / liztasa.wixsite.com/
copyright / Liz Tasa, tutti i diritti riservati


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